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PSICONEWS L'ansia da matematica riduce la capacità di comprendere spot salutistici

6/3/2014

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L'ansia da matematica inciderebbe negativamente sulla capacità di comprendere i messaggi veicolati da spot e campagne di tipo salutistico. 
Chi sperimenta un senso di incapacità verso il mondo dei numeri infatti ha la percezione di non non riuscire a comprendere tutto ciò che comporta un riferimento a dati statistici, come ad esempio dati mostrati sotto forma di grafici a barre.
Nello studio pubblicato dai ricercatori della Penn University Silk e Parrott sul Journal of Health Communication: International Perspectives, sono state studiate le reazioni di 323 persone di fronte a un messaggio sui rischi potenziali associati con gli alimenti geneticamente modificati.
Coloro ai quali veniva mostrato il messaggio in forma di grafico avevano maggiori difficoltà di comprensione rispetto a chi leggeva la comunicazione con dati percentuali. Secondo gli autori, una maggior comprensione di questi meccanismi può essere utile per realizzare comunicazioni più efficaci.

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PSICONEWS Tempo, denaro e moralità

19/2/2014

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Il denaro è una risorsa che quotidianamente assorbe molta attenzione, e può indurre a comportamenti moralmente inaccettabili. 
Uno studio a cura delle ricercatrici di Harvard Francesca Gino (nostra connazionale) e Cassie Molginer, pubblicato su Psychological Science ha provato che spostando l'attenzione sulla variabile "tempo" era possibile innalzare il senso etico degli individui. Erano portati a barare meno, principalmente perchè l'avere più tempo a disposizione faceva riflettere di più sui propri comportamenti.
"Tempo e denaro sono due risorse diverse- spiega Gino- Le persone utilizzano denaro e tempo in modo diverso, e sono influenzati dal pensare a denaro e tempo in modo diverso. Le persone di solito si paragonano sulla base di queste risorse: quante ne hanno, e come le spendono. Pensare al tempo rende le persone più generose e propense a compiere atti di beneficenza e più stimolate alla ricerca di relazioni sociali. Come spendiamo il nostro tempo riflette chi siamo e, dato che ognuno di noi vuole mantenere una buona immagine di se stesso, corretta e morale, il focalizzarci sul tempo ci induce ad essere in linea con quest’insieme di rappresentazioni mentali."

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PSICONEWS Le conseguenze negative del bullismo cronico

17/2/2014

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I bambini vittime di bullismo nel tempo rischiano di andare incontro a conseguenze negative, fisiche e mentali.Uno nuovo studio condotto dal gruppo coordinato da Laura Bogart  (Boston, USA) ha esaminato gli effetti di diverse storie di bullismo sulla salute mentale e fisica. I dati sono stati pubblicati sulla rivista Pediatrics. 
La ricerca ha coinvolto 4297 bambini divisi in quattro categorie: vittime di bullismo nel passato e nel presente, vittime solo nel presente o solo nel passato e infine coloro che non erano mai stati colpiti.
I risultati hanno mostrato che il bullismo si associa a peggioramenti della salute mentale e fisica, sintomi depressivi e bassa autostima nel tempo. Gli effetti erano più marcati negli appartenenti alla prime due categorie, cioè le vittime di bullismo "cronico" e "in corso".
Questo ci indica come sia importante fare prevenzione e intervenire per contrastare il fenomeno.


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PSICONEWS Smettere di fumare migliora la salute mentale

14/2/2014

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Smettere di fumare comporta vantaggi anche sulla salute mentale: questo è quanto rilevano i ricercatori del King's College di Londra e delle università di Birmingham e Oxford in uno studio pubblicato sul British Medical Journal. I benefici rilevati sarebbero pari o superiori a un trattamento specifico per disturbi d'ansia e dell'umore.Ai fini della ricerca sono stati analizzati i risultati di 26 studi condotti su adulti (età media 44 anni) che prima di smettere, fumavano circa 20 sigarette al giorno- Per valutare la loro salute mentale prima e dopo lo stop al fumo sono stati considerati parametri legati a ansia, depressione, qualità della vita e stress.
Smettere di fumare ha comportato miglioramenti in tutti i parametri.
Nonostante lo studio non possa sancire con certezza una causalità diretta tra l'addio alle sigarette e i miglioramenti riscontrati, i dati potrebbero essere usati per motivare i fumatori a smettere. "I fumatori possono essere rassicurati sul fatto che smettere è associato a benefici per la salute mentale.- si legge nella ricerca- Inoltre  sfidando l'ipotesi diffusa secondo cui il fumo ha benefici per la mente i tabagisti potrebbero essere motivati ad abbandonare il vizio."

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PSICONEWS Lo smile: da emoticon a sorriso vero

13/2/2014

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A chi non è mai capitato di digitare o ricevere via mail ed sms la combinazione di caratteri " :-)" per comporre uno smile? Ebbene, sembra proprio che quando guardiamo un'emoticon, il nostro cervello si comporti come se fossimo di fronte a un sorriso reale.
Questo è quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricerca della University of South Australia ad Adelaide, pubblicato sulla rivista Social Neuroscience.  Durante l'esperimento 20 studenti hanno prima guardato delle persone che sorridevano, poi la classica emoticon dello smile, e infine delle sequenze di segni senza significato. Osservando la loro attività neurale nelle tre situazioni è emerso che il cervello reagisce nello stesso modo di fronte a smile e sorrisi reali, mentre non risponde a sequenze casuali di segni.
Il cervello umano si sarebbe così evoluto e modificato, imparando che lo smile- fenomeno culturale in espansione dagli anni '80 in poi- equivale a un sorriso.


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PSICONEWS Influenze genitoriali nelle relazioni affettive

11/2/2014

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In psicologia sappiamo già da tempo quanta importanza rivestano le relazioni genitoriali sul futuro affettivo dell'individuo.
A ribadirlo, un nuovo studio condotto da  Matt Johnson e Nancy Galambos (Università di Alberta) pubblicato su Journal of Marriage and Family e che ha visto coinvolti 2970 individui, intervistati dall'adolescenza alla giovane vita adulta (12-32 anni). Si è osservato che quanto più le relazioni genitori-figlio erano di buona qualità e fonte di autostima, tanto più le prime relazioni sentimentali erano positive.
I risultati hanno indicato anche come nelle prime relazioni sentimentali si tenda a replicare quanto vissuto nelle interazioni genitoriali: "Non lasciate che i difetti dei rapporti che avete avuto con i vostri genitori in passato rovinino le vostre relazioni romantiche attuali. (...) Comprendere in che modo riproduciamo le relazioni familiari in quelle di coppia potrebbe essere importante per riconoscere le tendenze a replicare gli errori ed evitare di farlo.", affermano i ricercatori.

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PSICONEWS La pausa caffè con i colleghi migliora il benessere lavorativo

10/2/2014

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Trascorrere la pausa caffè insieme ai colleghi aiuta a ridurre lo stress lavorativo. Questo è quanto emerso da uno studio condotto dalla ricercatrice dell'Università di Copenhagen  Pernille Stroebaek e pubblicato su  Symbolic Interaction.
La ricerca ha coinvolto un gruppo di lavoratori pubblici danesi, dopo una fusione che aveva comportato una riorganizzazione aziendale. Dall'osservazione è emerso la rilevanza psicologica delle pause caffè come momenti di condivisione, scambio di opinioni lavorative e sostegno nelle difficoltà lavorative o personali. Il risultato è una diminuzione dello stress, che in questo caso riguardava anche la fusione aziendale.
Come spiega l'autrice:   "Le pause caffè non devono essere considerate uno 'spreco' di produttività  (...) .Devono essere trattate come abitudini comunitarie che consentono lo sviluppo di gruppi di sostegno.". Nonostante la difficoltà degli "esterni" a introdursi in gruppi già formati, " (...) i coffee break hanno un importante valore sociale, e potenzialmente economico, per le organizzazioni."

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PSICONEWS: Scoperto un legame tra obesità e relazione con la propria madre

5/2/2014

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Un nuovo studio condotto da Kelly Bost (University of Illinois) ha indagato come la relazione madre-figlio influisce, attraverso la regolazione emozionale, sulle condotte alimentari dei bambini. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Developmental & Behavioral Pediatrics  e ha preso in esame tre aspetti specifici: le modalità di nutrizione della madre, la routine dei pasti in famiglia e il numero di ore che il bambino trascorre davanti alla tv.
I bambini di madri poco rassicuranti nei momenti di sofferenza, più punitive e meno interattive nei momenti giocosi alla lunga tenderanno a mangiare male. Hanno infatti una maggior probabilità di utilizzare il cibo come regolatore emozionale. Inoltre, più le madri rifiutano i problemi dei figli e li puniscono, minore è il numero di pasti pianificati in famiglia e maggiore il numero di ore trascorso davanti alla televisione.
In conclusione, questi dati suggeriscono che un attaccamento insicuro può aumentare il rischio che i genitori utilizzino strategie negative per la regolazione emozionale dei figli, con possibili implicazioni sullo sviluppo dei primi comportamenti alimentari.

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PSICONEWS: l'età influenza il giudizio sui comportamenti antisociali

3/2/2014

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Uno studio dell'Università di Cambridge ha rilevato che l'età influenza le opinioni e il giudizio sui comportamenti antisociali, con divari che possono essere piuttosto ampi.
La ricerca ha coinvolto 185 giovani (di età tra gli undici e i quindici anni) e 200 adulti ed è stata pubblicata su Crime Prevention and Community Safety.
I partecipanti hanno ricevuto un questionario in cui dovevano esprimere il loro giudizio su una serie di comportamenti. Reati quali omicidio, aggressione, furto, taccheggio sono stati gli unici comportamenti considerati antisociali da entrambe le categorie. Per altre azioni sono stati invece espressi giudizi molto diversi.
Ad esempio, dire parolacce in luoghi pubblici è stato considerato antisociale da oltre l'80% degli adulti  e meno del 43% dei giovani. Andare in bicicletta è skateboard sul marciapiede è un comportamento antisociale per il 60% degli adulti e meno dell'8% dei giovani.
La Dr. S. Hulley, tra le autrici di questa ricerca, fa notare che per molti adulti già la sola presenza di giovani in luoghi pubblici era percepita come antisociale. Questa percezione negativa risulta essere influenza dall'immagine che i media danno dei giovani. In un contesto dove sempre più si separa il "noi" dal "loro", bisognerebbe cercare dei punti di connessione e rinforzarli, affinché giovani e adulti possano comprendersi meglio gli uni con gli altri e interpretare correttamente i rispettivi comportamenti.




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PSICONEWS: effetti benefici della musicoterapia in un gruppo di giovani malati oncologici

30/1/2014

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Uno studio a cura dell'Indiana University of Nursing di Indianapolis (Usa) ha preso in esame gli effetti della musicoterapia su un gruppo di giovani malati oncologici.
La ricerca, pubblicata su Cancer, ha visto coinvolti 113 giovani tra gli 11 e i 24 anni affetti da leucemia o linfoma e che hanno incontrato un musico-terapeuta sei volte nell'arco di tre settimane. Metà ha partecipato alla realizzazione di un video musicale, con tanto di scrittura e registrazione di una canzone, mentre gli altri hanno ascoltato degli audiolibri.
Il primo gruppo ha mostrato un atteggiamento più ottimista rispetto alla malattia, traendo beneficio dalla musicoterapia.
"I giovani che si sono messi in gioco con i video musicali hanno affrontato la malattia in modo più ottimista e positivo rispetto a chi ha ascoltato gli audiolibri. Inoltre a beneficiare di questo atteggiamento più propositivo è stato il rapporto con i medici, gli amici e i parenti. La musicoterapia ha rotto l'isolamento in cui spesso questi giovani pazienti sono costretti in una fase così delicata della loro vita."

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