L'EMDR - Eye Movement Desensititazion and Reprocessing (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari)- è un approccio complesso e strutturato volto al trattamento delle esperienze di vita disturbanti e traumatiche.
L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità (Shapiro, 2003 EMDR. Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari , Ed. Astrolabio). Può essere inoltre utilizzato per alleviare i malesseri psicosomatici e l'ansia da prestazione; per rafforzare il senso di auto-efficacia in campo lavorativo, sportivo e performativo in generale.
L'EMDR considera la patologia come un'informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che ci sia una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione, che rimane perciò "congelata" e inelaborata, dando origine a patologie e disturbi psicologici.
Durante l'EMDR, il terapeuta individua con il paziente uno specifico trauma o evento disturbante. Attraverso un protocollo strutturato, viene richiesto al paziente di descrivere l'evento, focalizzandosi su un'immagine significativa. Il terapeuta guida il paziente nella descrizione dell’evento o dell’aspetto disfunzionale, chiedendo anche quali pensieri e convinzioni ha mentre richiama l’aspetto peggiore o più disturbante dell’evento. Il terapeuta aiuta l’elaborazione mediante movimenti guidati degli occhi, o altre stimolazioni bilaterali degli emisferi cerebrali.
La complessità di questo metodo fa sì che possa essere integrato all'interno del percorso psicoterapeutico; anche tra i diversi orientamenti c'è ormai un sostanziale riconoscimento della sua efficacia.
Per un approfondimento storico: Parliamo di EMDR: che cos'è, a cosa serve, come funziona
L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità (Shapiro, 2003 EMDR. Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso movimenti oculari , Ed. Astrolabio). Può essere inoltre utilizzato per alleviare i malesseri psicosomatici e l'ansia da prestazione; per rafforzare il senso di auto-efficacia in campo lavorativo, sportivo e performativo in generale.
L'EMDR considera la patologia come un'informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che ci sia una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione, che rimane perciò "congelata" e inelaborata, dando origine a patologie e disturbi psicologici.
Durante l'EMDR, il terapeuta individua con il paziente uno specifico trauma o evento disturbante. Attraverso un protocollo strutturato, viene richiesto al paziente di descrivere l'evento, focalizzandosi su un'immagine significativa. Il terapeuta guida il paziente nella descrizione dell’evento o dell’aspetto disfunzionale, chiedendo anche quali pensieri e convinzioni ha mentre richiama l’aspetto peggiore o più disturbante dell’evento. Il terapeuta aiuta l’elaborazione mediante movimenti guidati degli occhi, o altre stimolazioni bilaterali degli emisferi cerebrali.
La complessità di questo metodo fa sì che possa essere integrato all'interno del percorso psicoterapeutico; anche tra i diversi orientamenti c'è ormai un sostanziale riconoscimento della sua efficacia.
Per un approfondimento storico: Parliamo di EMDR: che cos'è, a cosa serve, come funziona