
La ricerca, pubblicata su Cancer, ha visto coinvolti 113 giovani tra gli 11 e i 24 anni affetti da leucemia o linfoma e che hanno incontrato un musico-terapeuta sei volte nell'arco di tre settimane. Metà ha partecipato alla realizzazione di un video musicale, con tanto di scrittura e registrazione di una canzone, mentre gli altri hanno ascoltato degli audiolibri.
Il primo gruppo ha mostrato un atteggiamento più ottimista rispetto alla malattia, traendo beneficio dalla musicoterapia.
"I giovani che si sono messi in gioco con i video musicali hanno affrontato la malattia in modo più ottimista e positivo rispetto a chi ha ascoltato gli audiolibri. Inoltre a beneficiare di questo atteggiamento più propositivo è stato il rapporto con i medici, gli amici e i parenti. La musicoterapia ha rotto l'isolamento in cui spesso questi giovani pazienti sono costretti in una fase così delicata della loro vita."