Psicologia, Psicoterapia e Counseling 
a Torino (zona Crocetta)
Tel. 3454551671 -  3457001550
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Speciale fino al 30/04: consulenza telefonica gratuita

11/4/2014

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“…Quando rivolgersi allo psicologo?”
“ Quante volte devo andarci?”
“ Psicologo e psichiatra sono la stessa cosa? ”


Domande come queste sono molto diffuse tra chi sta valutando l’opportunità di un percorso psicologico o si sta domandando se possa essere d’aiuto per un proprio caro.
Per questo abbiamo pensato di attivare un servizio informativo telefonico gratuito (la telefonata avrà il costo applicato dal proprio gestore telefonico).


Il numero da chiamare è 3457001550 (dott.ssa Starnotti)
il mercoledì e il venerdì, dalle ore 17  alle ore 18
Durata massima della telefonata: 15 minuti

Iniziativa valida fino al 30/04

NB la consulenza ha carattere orientativo. Non sarà pertanto possibile richiedere interventi o valutazioni di tipo diagnostico.

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Autodifesa per anziani vittime di truffe e raggiri. Evento a Torino

4/2/2014

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Il progressivo aumento della popolazione anziana provoca una serie di ripercussioni non solo per ciò che riguarda le patologie legate all’invecchiamento ma anche per le problematiche sociali. 
Nell’attuale società gli anziani spesso vivono da soli, in condizioni di solitudine e di isolamento, con poche occasioni di aggregazione sociale e di relazioni interpersonali. Se questo da una parte comporta la sensibilità dell’anziano alle occasioni di contatto sociale, da cui sentirsi gratificato per l’attenzione che gli viene dimostrata, dall’altro costituisce la possibilità di approfittare di questa sua “fragilità emotiva” da parte di malintenzionati ben organizzati che sfruttano proprio questi punti di debolezza per mettere in atto truffe e raggiri.

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Queste azioni non arrecano solamente un danno di tipo economico, ma diventano estremamente pericolose per l’integrità emotiva dell’anziano, spesso derubato del denaro ma soprattutto di oggetti che racchiudono i ricordi di una vita. L’anziano si sente inadeguato, non più capace di difendere la propria casa, i propri averi, i propri ricordi; teme di venir considerato un “vecchio inutile e sciocco” che non è stato in grado di riconoscere dei truffatori. Talvolta neanche confessa di essere stato vittima di un imbroglio proprio per evitare di venire giudicato un incapace , con il rischio di chiudersi sempre di più e di isolarsi.

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Per il benessere delle persone anziane si rendono quindi necessarie azioni di promozione delle fragilità ed in particolare, nei casi di truffe e di raggiri, si avverte l’esigenza di un intervento di “educazione dell’anziano”, attraverso un percorso che lo conduca alla consapevolezza dei pericoli e dei comportamenti da evitare, in una sorta di “addestramento” alla difesa, o meglio, all’autodifesa rispetto certi rischi. In un'ottica non solo preventiva, è importante anche agire sul "contenimento" degli eventuali contraccolpi psicologici di chi è già stato vittima.

L'EVENTO ALLA BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE DI TORINO
Il percorso si articolerà in una serie di 2 incontri di un'ora ciascuno  in cui verranno illustrate le più comuni tecniche di raggiro; verrà poi stimolata la discussione di gruppo  e si proporranno simulazioni anche attraverso il role playing, allo scopo di familiarizzare con certe situazioni e poterle facilmente riconoscere.
Si affronteranno anche i temi relativi alle conseguenze psicologiche che possono ripercuotersi sulle vittime di truffa, in modo da portare a conoscenza degli utenti l’assoluta normalità di alcune reazioni e da aiutarli a superare e contenere, nel caso siano già state vittime di tali reati, le ripercussioni psicologiche. 

BIBLIOTECA CIVICA CENTRALE  Via Cittadella 5, TORINO
presentazione a cura di Gabriella Starnotti
10 e 17 FEBBRAIO (lunedì)
dalle  17:00 alle 18:30
PARTECIPAZIONE GRATUITA

Per informazioni tel. (+39) 0114429812/4429813 (Biblioteca)
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Il bambino disabile e il ruolo della famiglia: l'importanza di valorizzare risorse e abilità residue

17/1/2014

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L’arrivo di un bambino, in una famiglia, comporta sempre la necessità di riorganizzazione, di adattamento, di ristrutturazioni materiali, psicologiche e sociali; cambiano i ritmi, gli spazi fisici, la routine, il senso d’identità dei genitori e della coppia.
Se però il bambino presenta delle problematiche, delle difficoltà nello sviluppo cognitivo, dei disturbi che influenzano la sua crescita, il contesto familiare si trova ad affrontare una situazione ancora più complessa. L’impegno nella cura del piccolo è percepito come particolarmente pressante e, alla prima reazione di disperazione e di difficoltà nell’accettare la situazione,  presto si aggiungono l’ansia di non sapere come comportarsi nei suoi confronti, la colpevolizzazione,  la paura di sbagliare negli interventi ed un senso di frustrazione  per non riuscire a raggiungere i risultati sperati. La riorganizzazione delle dinamiche familiari diviene quindi complicata, condizionata dal trauma della nascita di un bambino “diverso”.  In questa prospettiva, in cui si considera solo “ciò che non ha”, spesso si tende a perdere di vista il fatto che il bambino con difficoltà cognitive, il bambino che presenta una disabilità o un ritardo conserva tuttavia delle abilità e delle potenzialità che vanno valorizzate e potenziate. Occorre quindi guardare avanti e considerare che egli ha un proprio personalissimo piano di sviluppo, con tempistiche e modalità da ritagliare sulle sue caratteristiche, evitando di “fare confronti” con qualcuno se non con lui stesso: ogni piccolo progresso sarà una grande conquista, un passo avanti in più rispetto a ieri nella dimensione della sua autonomia.

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Il nostro progetto di valutazione e consulenza alle famiglie

I nostri interventi sono condotti secondo il paradigma di quella psicologia positiva che considera unica ogni persona, e come tale protagonista di una storia personalissima.  Disagi, dubbi, difficoltà che immancabilmente si presentano nella vita di ciascuno devono quindi essere affrontati con un approccio specifico ed individualizzato, perché ogni persona è diversa. Aiutare qualcuno a “crescere”, educarlo a sviluppare le sue risorse è un impegno difficile da affrontare, ma tanto più efficace quanto più si punterà a valorizzare quelle abilità che, in misura maggiore o minore, ognuno possiede. In quest’ottica diviene naturale  interpretare la possibilità di educare qualsiasi bambino, sia pure disabile, perché ogni bambino è diverso e necessita di essere accompagnato nella sua personalissima strada, agendo sulle capacità che egli manifesta. 

E se è vero che l’educazione del bambino disabile richiede un costante e cosciente intervento della famiglia, è vero anche che qualsiasi bambino lo richiede. La chiave della crescita sta nel rispetto delle caratteristiche individuali che ogni nuovo arrivato possiede.
Per approfondimenti sull'iniziativa, visitare questa pagina
>>Consulenza alle famiglie per la valutazione e il potenziamento delle risorse nei bambini disabili



[ a cura di G. Starnotti]


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Depressione post-partum: parlarne, comprenderla, affrontarla

4/6/2013

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Di depressione post-partum si parla relativamente poco, tranne quando giunge sulle prime pagina della cronaca per qualche tragedia familiare o nella rubrica degli spettacoli per le dichiarazioni di qualche attrice famosa.

La nascita di un figlio porta con sé sentimenti contrastanti: da un lato la gioia per una nuova vita, dall’altro il disorientamento per il corpo che in pochi mesi cambia più volte e per lo stravolgimento dei ritmi e delle abitudini di vita che comunque l’arrivo di un bambino comporta. Questa tempesta di emozioni, legata anche ai cambiamenti ormonali tipici di questa fase, porta la mamma ad avvertire sensazioni di malessere che facilmente sfociano in crisi di pianto senza motivi apparenti, cambiamenti di tono emotivo e sbalzi di umore. La situazione generalmente si ristabilisce in poche settimane, ma fondamentale è l’appoggio e l’ascolto su cui la il partner, ma anche la rete di relazioni di cui è parte possono fare la differenza, aiutandola a non sentirsi sola.

Si parla di maternity blues ( "tristezza post-partum") per definire una sindrome benigna transitoria che si manifesta nelle prime 48h dopo il parto, e che si risolve spontaneamente nell'arco di una settimana. Colpisce circa il 70% delle donne,e di queste un 20% può sviluppare una depressione maggiore entro un anno dal parto, perciò è importante identificarla e monitorarla.
Si manifesta generalmente con:
  • sentimenti di inadeguatezza a svolgere il ruolo di madre;
  • labilità emotiva, disforia premestruale, ansia;
  • insonnia e calo ponderale.


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La depressione post-partum esordisce generalmente dopo 3-4 settimane dal parto e la sintomatologia aumenta con manifestazioni cliniche verso il 4-5 mese. In media, colpisce il 20% delle donne entro un anno dal parto.


Le cause  sono molteplici e coinvolgono fattori:
  • ormonali;
  • fisici (stanchezza,...);
  • psicologici (scarsa autostima...); 
  • sociali (giovane età, inesperienza, scarso sostegno,...);
  • cognitivi (aspettative irrealistiche sull'essere madre, sul bambino,...).

I sintomi possono essere di tipo:

  • depressivo: labilità emotiva, deflessione dell'umore, sentimenti di inadeguatezza, sentimenti di colpa, irritatibilità;
  • ansioso: ansia, stati di allarme, ansia fisica;
  • neurovegetativo:alterazioni del sonno,alterazioni dell'appetito,perdita di interesse in ciò che si fa;
  • relazionale madre-bambino: avvertire il bambino come "un peso",non riuscire a provare emozioni nei suoi riguardi, avere avversione, non voler restare con lui,sentirsi incapace, mancanza di concentrazione nei compiti di accudimento.

Prevenire e intervenire

Vi ricordiamo che parleremo di depressione post-partum il 17 giugno nel prossimo incontro di Io mamma
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È importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, diminuendo nella madre le capacità di accudimento corretto e impedendo lo sviluppo di una relazione armonica con il nascituro. 
In un'ottica preventiva, aldilà delle cause fisiologiche che possono predisporre la donna , è possibile adottare delle strategie utili sul piano psicologico.
Ad esempio, per la neomamma può essere utile:
  • limitare i visitatori nei giorni del rientro a casa dopo il parto;
  • dormire nelle stesse ore in cui dorme il neonato;
  • seguire una dieta equilibrata che eviti eccessi e l'assunzione di bevande eccitanti;
  • sentirsi legittimate a chiedere aiuto;
  • rafforzare il legame con partner e figure di sostegno;
  • mantenere un atteggiamento realistico su di sè, sul bambino e sul contesto.



Partner e familiari possono dimostrare il loro sostegno alleviando gli impegni della neomamma per es. aiutando nei lavori domestici e in generale offrendo ascolto e supporto, senza sfociare nell'invadenza.


Quando i sintomi diventano allarmanti, persistono da più di due settimane, si manifestano più volte nell'arco della giornata e si ha la sensazione di poter fare del male a se stesse o al bambino, è importante rivolgersi a uno specialista.

A seconda del tipo e della gravità dei sintomi, le cure possono consistere:
  • in una psicoterapia;
  • nella partecipazione a gruppi terapeutici di donne che stanno vivendo la stessa sintomatologia;
  • nella prescrizione di farmaci ansiolitici e antidepressivi (sotto stretto controllo medico)

[Dati Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna]
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RilassaMente: modalità e tariffe

20/2/2013

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Ricordiamo le modalità di svolgimento degli incontri RilassaMente:
 
La frequenza degli incontri è libera.
Si può scegliere se aderire alle sessioni di gruppo, o fissare un appuntamento per una sessione individuale.
 
È possibile prenotarsi e richiedere ulteriori informazioni:
utilizzando il form presente in questa pagina
inviando una mail a studiopsicologia.ls@gmail.com indicando un proprio recapito
telefonando alla dott.ssa Gabriella Starnotti al numero 3457001550

>>> L'accettazione è subordinata al numero di iscritti, e verrà tempestivamente comunicata. <<<
 
 
 
modalità gruppale
Prossimo incontro: lunedì 11/03/13 h 18:00-19:00
Le prenotazioni devono avvenire entro e non oltre il 06/03/13
***
La tariffa è di 20 € / persona, con possibilità di sottoscrivere pacchetti promozionali per i successivi incontri.
A ogni partecipante sarà offerta la possibilità di usufruire di un colloquio di consultazione psicologica in Studio.
***
NB A seconda del numero di aderenti, il gruppo potrebbe tenersi in una sala in zona Porta Nuova, facilmente raggiungibile con i mezzi.


modalità individuale
Le sessioni individuali si tengono su appuntamento, genericamente il  lunedì, presso lo Studio.
***
La tariffa è di 25 €/persona.
È possibile sottoscrivere un pacchetto comprensivo di 3 sessioni individuali + 1 seduta di consultazione psicologica al prezzo di 65 €
***
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IL LIBRO SUL COMODINO: "Uno psicologo nei lager" di Viktor Frankl

26/1/2013

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Autore: Vitkor Frankl

Titolo: Uno psicologo nei lager

Editore: Ares










In prossimità del Giorno della Memoria, è doveroso ricordare l'opera -autobiografica- di Viktor Frankl.
Neurologo e neuropsichiatra austriaco di origine ebrea, collega di Freud e fondatore della logopedia , Frankl scrisse questo testo di getto, subito dopo la liberazione dai campi di sterminio (dove aveva perso genitori, fratello e moglie). Si tratta di un cammino interiore, un percorso alla scoperta di quella forza di sopravvivenza che emerge quando le condizioni esterne sono disumane. L'autore non compie una rassegna delle sofferenze dei deportati, bensì analizza l'esperienza vissuta come occasione per elevarsi interiormente.
Un libro emozionante, intenso, che fa ricordare e riflettere. 

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