Durante la sua infanzia, Christie frequenta i Boy Scout ed il coro della chiesa e ad 11 anni vince una borsa di studio per la scuola secondaria, dove eccelle in matematica. Timido e introverso, a 15 anni lascia la scuola, trovando lavoro nella Vigilanza Urbana di Halifax dalla quale ben presto viene licenziato per un piccolo furto. Il padre lo prende quindi a lavorare nella sua fabbrica di tappeti, ma anche qui viene sorpreso a rubare. In seguito a questo scandalo, il padre lo caccia di casa, rovinando definitivamente la sua salute psicologica. Infatti nel 1915 viene arruolato per la I Guerra Mondiale, ma già si mostra un ipocondriaco che ama parlare solo delle sue presunte malattie. Mentre presta servizio come soldato di fanteria , viene apparentemente ferito in un attacco di gas, in seguito al quale mostrò di essere rimasto cieco per 5 mesi e di aver subito per tre anni e mezzo una perdita isterica della voce. Secondo lui ciò lo rese anche definitivamente incapace di parlare ad alta voce.
Nel 1920 conobbe e sposò la moglie Ethel, da cui non ebbe figli, e questo sembrò potesse cambiare in meglio la vita di Christie. Ma la vita matrimoniale entrò presto in crisi: considerato impotente da parenti e conoscenti fino dall'adolescenza, per più di due anni non ebbe rapporti sessuali con la moglie, a probabile conferma della sua impotenza e del suo complesso di inferiorità nei confronti delle donne. Anche in seguito non ebbe comunque mai rapporti sessuali regolari con la moglie. Nel 1923 Christie e la moglie ebbero una serie di violenti litigi, in seguito ai quali vissero separati per un po' di tempo. In questo periodo Christie trovò e perse numerosi lavori, sempre per la sua abitudine di commettere furti sul luogo di lavoro: impiegato per un breve periodo all'ufficio postale, dovette scontare sette mesi di prigione per aver rubato assegni e denaro inviati per posta. Rilasciato, venne di nuovo arrestato per aggressione (aveva colpito una donna alla testa con una mazza da cricket) e al suo rilascio la moglie, impietosita, tornò a vivere con lui.
È però nel 1938 che Christie e sua moglie si trasferirono in un appartamento di Rillington Place, a Londra, che diventerà il teatro di molti omicidi. L’anno successivo Christie entra nella Milizia Territoriale e si guadagna la fama di prepotente, facendo sfoggio di potere e di autorità nei confronti dei cittadini che punisce per piccole infrazioni durante gli oscuramenti. Proprio in questo periodo, durante un'assenza della moglie in visita a dei parenti, attirò in casa e strangolò Ruth Fuerst , la prostituta di origine austriaca che sembra esser stata la sua prima vittima. Con lei Christie iniziò a mostrare il rituale omicida che da allora lo contraddistinse: dopo aver fatto ubriacare la donna, la convinse a fare un suffumigio aspirando vapori balsamici da un vaporizzatore di sua invenzione che doveva curare raffreddore e mal di gola; l'apparecchio era però collegato al tubo del gas, cosicché la vittima aspirava senza rendersene conto anche il gas, il cui odore era nascosto dal forte odore della canfora e delle resine usate per il suffumigio. Dopo che la vittima aveva perduto i sensi, Christie la strangolava e ne violentava il cadavere. Ruth Fuerst fu sepolta in giardino, e nel 1943 stessa sorte toccò a Muriel Eddy, una impiegata della fabbrica di radio dove anche Christie aveva trovato lavoro dopo essersi congedato. Muriel si era fermata nell'appartamento di C. mentre sua moglie era assente e aveva detto di sentirsi poco bene: il suo ospite per "curarla" le fece inalare un gas letale. Così Eddy raggiunse Ruth Fuerst nel giardino.
Durante la perquisizione, la Polizia trovò il cadavere di Beryl Evans in un capanno dietro la casa, insieme alla sua bambina Geraldine, strangolata. Con il ritrovamento dei corpi, Evans dapprima confermò di aver ucciso sia la moglie sia la figlia, in seguito cambiò la sua versione e accusò Christie. Nella seconda dichiarazione giurata il camionista asserì che la moglie era morta durante un aborto praticato da Christie , dopo il quale questi si era offerto di concordare un' "adozione non ufficiale" della piccola Geraldine. Confuso, con un linguaggio molto limitato e quasi incomprensibile, Evans non fu creduto, anche grazie alla testimonianza di Christie che riferì di continue e violente liti tra lui e la moglie. La giuria scelse invece di credere a Christie , descritto in tribunale dalla pubblica accusa come "un uomo assolutamente innocente".
Ritenuto colpevole, Evans venne condannato a morte ed impiccato.
In una notte di dicembre del 1952, Christie strangolò la moglie con una calza da donna ed incastrò il corpo sotto le assi del pavimento, dichiarando in seguito che era stata colta da convulsioni e che egli "non poteva sopportare di vederla soffrire". I motivi che lo spinsero ad uccidere la moglie, suo unico punto di riferimento, non furono mai del tutto chiariti.
Eliminato il fastidio rappresentato dalla presenza in casa della moglie, il piano omicida di Christie si intensifica e la lista dei suoi delitti si allunga nel 1953, quando, in una note di gennaio, si portò a casa Rita Nelson, una prostituta di Londra, la fece bere fino a stordirla ed a farle respirare il gas. Quando la Nelson perse i sensi, Christie la strangolò e violentò il cadavere prima di nasconderlo in un armadio. Ripetè lo stesso rituale pochi giorni dopo con la prostituta Kathleen Maloney, e con Hectorina McLennan.
La mattina del 31 marzo Christie venne riconosciuto da un poliziotto mentre vagava sul lungo Tamigi ed arrestato; interrogato, egli confessò tutti gli omicidi tranne quelli della signora Evans e della piccola Geraldine, ammettendo inoltre di aver violentato i 5 cadaveri subito dopo la morte (come del resto testimoniavano le tracce di sperma rinvenute sui corpi).
Come sostenuto dal Dr. Francis Camp (il patologo che esaminò i cadaveri), Christie era arrivato ad un punto in cui non riusciva ad avere rapporti con una donna a meno che questa non fosse totalmente priva di conoscenza (patologia piuttosto diffusa in soggetti che, come Christie, soffrono di violenti complessi di inferiorità e di inadeguatezza nei confronti dell'altro sesso, spesso accompagnati da una abnorme "ansia da prestazione") e da questo alla necrofilia il passo era stato molto breve. Fortemente influenzato dal clima severo, rigoroso e privo di affetto della sua infanzia, dall'esser stato costretto a vegliare il cadavere del nonno all'età di 8 anni (evento di cui aveva conservato un ricordo molto forte) e da una personalità che si può definire inadeguata, Christie era un serial killer solo parzialmente organizzato, tanto che l'aumentare della pressione psicologica dovuta ai suoi crimini lo aveva portato alla rottura del suo equilibrio, ad una fase di disorganizzazione e confusione mentale. Malgrado i tentativi dell'imputato e del suo difensore di invocare l'infermità mentale, Christie venne giudicato sano di mente e impiccato il 15 luglio 1953.
In una inchiesta ufficiale condotta nel 1965-66, il giudice Sir Daniel Brabin stabilì che Evans era stato giustiziato pur essendo innocente, e per questo gli venne concessa la grazia postuma. . L'erronea condanna di Timothy Evans e la sua esecuzione colpirono fortemente l'opinione pubblica britannica, ed è anche in seguito a questa vicenda che la pena di morte per omicidio venne prima sospesa e poi abolita in Gran Bretagna: Evans è stato infatti uno degli ultimi condannati ad essere giustiziato nel Regno Unito.
La storia di Christie è stata portata sugli schermi in un film del 1971, “ 10 Rillington place” , interpretato da Richard Attenborough .