La prima notizia (fonte: Adknronos Salute) riguarda gli animali che vengono portati...dallo psicologo! Si tratta di veterinari esperti, detti "comportamentalisti", che hanno seguito uno specifico training per trattare i disturbi comportamentali dei pazienti a quattrozampe (ma anche di pennuti come i pappagallini). In un anno l'ambulatorio del Dipartimento di Scienze Veterinarie della Statale di Milano ha seguito oltre 100 casi, circa l'85-90% cani, il resto perlopiù gatti. La motivazione principale è l'aggressività, che nasce soprattutto da paura e ansia; seguono le problematiche legate alla paura dei propri simili.
Un animale con problemi comportamentali può provocare tensioni all'interno del nucleo familiare, che si ritrova a vivere con irritazione o frustrazione la sua presenza, sino a ipotizzare abbandoni o eutanasie.
Il veterinario specialista innanzitutto cerca di rasserenare l'animale e insieme a i proprietari indaga le probabili cause dal suo malessere (precendenti situazioni di abbandono, arrivo di nuovi animali in casa, lunghe giornate trascorse in solitudine...). I padroni ricevono una serie di indicazioni e raccomandazioni da osservare, e solo nei casi estremi si fa ricorso a psicofarmaci ad hoc per animali.
Il "ron ron" delle fusa è un suono prodotto dalla laringe del gatto, e viene emesso come segno di rilassamento :“È il primo segnale-dice l’esperto - che la madre invia al cucciolo, un richiamo al riconoscimento e anche di rassicurazione”. Le fusa non sono percepite solo dal timpano, ma arrivano anche al nostro cervello:"Anche attraverso i corpuscoli di Pacini, recettori sensoriale presenti nella cute, sentiamo i ronflamenti che emette l’animale a frequenze base, tra 20 e 50 hertz. Pensieri positivi e di benessere vengono così inviati al nostro cervello".
Che dire...animali "pazienti", e animali "terapeutici".