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IL LIBRO SUL COMODINO: Cercasi Ben disperatamente

6/12/2013

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Autore: Julia Romp

Titolo: Cercasi Ben disperatamente

Editore: Sperling & Kupfer

"L’autismo rendeva molto solitario il mondo di mio figlio. Gli altri bambini non riuscivano a capirlo, e a sua volta lui trovava incomprensibili loro. I suoi accessi di rabbia, gli urli e gli strilli li spaventavano, mentre lui era terrorizzato dai rumori che facevano i compagni e dalle loro corse nei corridoi della scuola."
Julia è la mamma di George, un bambino che non sorride mai, non riesce a comunicare e non fa amicizia. Lo ha allevato da madre single, si è lasciata con il padre che cerca, per quanto può, di essere presente. Vivono in un'area di case popolari a Londra e i problemi di George sono più o meno velatamente attribuiti a lei, a qualcosa di male che ha fatto, o di bene che non ha fatto.
Suo figlio ha comportamenti bizzarri, imprevedibili, a volte aggressivi, e non l'ha mai abbracciata.
Dopo qualche anno arriva la diagnosi di autismo e c'è poco che sembra far entrare George in contatto con il mondo.
Un giorno nel loro cortile fa capolino un gatto: Julia teme che possa spaventare il figlio, sensibile alla variazione più minima della sue abitudini. Accade qualcosa di sorprendente: il bambino si affeziona sempre più a questo gatto, Ben, e con lui farà grandi progressi. George inizia a sviluppare capacità comunicative, narrando storie di fantasia con Ben come protagonista (esploratore, viaggiatore, supereroe...) e pian piano aumenta le sue interazioni sociali.
Purtroppo un giorno Ben non farà più ritorno a casa, gettando la famiglia nella disperazione, e George sembrerà perdere tutti i progressi compiuti.
Julia non è intenzionata ad arrendersi e inizierà la ricerca...
Piccola curiosità: l'epilogo natalizio rende questa lettura particolarmente adatta in questo periodo dell'anno.

"Il gatto fiutò l’aria e il bambino gli si avvicinò ancora di più. Quando la sua testa arrivò all’altezza di quella del micio, che lo fissò negli occhi, avrei giurato che George li avrebbe distolti. Ma non fu così. Invece di guardare fisso nel vuoto o di far ciondolare il capo, ricambiò, e i due mantennero il contatto visivo per un secondo, mentre mio figlio continuava a parlare dolcemente. Trattenni il fiato stupefatta: George parlava con il gatto, sorridendo come se fosse una cosa che faceva tutti i giorni, e l’animale lo osservava con uno sguardo che potevo solo definire amichevole. Erano gli occhi di un’anima antica, che aveva già visto tutto e che nulla poteva più sorprendere."
Questo libro è la vera storia di Julia, George e Ben.
Scorrevole nella lettura, a tratti molto coinvolgente ed emozionante. Julia narra una storia fatta di delusione, dolori e sconfitte, ma anche di gioia per i traguardi conquistati da George.
La protagonista sottolinea come la sua, più che una lezione, sia una testimonianza di quanto l'arrivo di Ben abbia cambiato la loro vita in positivo. Di certo non è una teorizzazione sullo spettro autistico, tant'è che George in precedenza aveva sempre rifiutato gli altri animali che avevano avuto in casa. 
Questo gatto diventa il tramite con cui George si affaccia sul mondo, e che riesce dove tanti altri interventi avevano fallito. Non sappiamo esattamente come e perché (gli studi di pet therapy potrebbero aiutarci) ma funziona.
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IL LIBRO SUL COMODINO: "Il lato positivo" di Matthew Quick

3/10/2013

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Autore: Matthew Quick

Titolo: Il lato positivo

Editore: Salani

Da questo libro è stato tratto l'omonimo film, grande successo lo scorso anno ai botteghini.

Il "lato positivo" è il lieto fine che Pat Peoples auspica per il film della sua vita. Uscito dal "postaccio" dove era in cura per un disturbo depressivo, il protagonista inizia a tenere un diario dove narra lo scorrere delle sue giornate. Pat ricorda che la moglie Nikki lo ha lasciato ma non in quali circostanze. Lui "sa" che il periodo di lontananza è destinato a finire e che potranno tornare insieme, ignorando cosa sia successo durante il suo ricovero.
Tramite il suo migliore amico conoscerà Tiffany, una ragazza vedova e anche lei depressa e che porterà un po' di scompiglio nella sua vita...

Leggendolo, questo libro riesce a trasmettere una sensazione dolceamara, seppure con la sensazione che molti aspetti vengano banalizzati. Non dobbiamo dimenticarci però che si tratta di un romanzo e non di un trattato di psicoterapia!
Pat e il suo microcosmo suscitano simpatie e tenerezze. La passione per il football americano corre come un fil rouge in cui si intrecciano il protagonista, gli amici, la famiglia e...il suo analista, tifosissimo degli Eagles! I due ci regalano alcune scenette memorabili, tra studio e stadio...

In sintesi: una lettura scorrevole, a tratti commovente ma anche spensierata.
Buona lettura e... fateci sapere cosa ne pensate!
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IL LIBRO SUL COMODINO: "Volevo essere una farfalla" di Michela Marzano

22/7/2013

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Autore: Michela Marzano

Titolo: Volevo essere una farfalla. Come l'anoressia mi ha insegnato a vivere

Editore: Mondadori Strade Blu


"In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità. Per mostrare chi sono e che cosa penso. Perché, forse, senza quella sofferenza non sarei diventata la persona che sono oggi. Probabilmente non avrei capito che la filosofia è soprattutto un modo per raccontare la finitezza e la gioia. Gli ossimori e le contraddizioni. Il coraggio immenso che ci vuole per smetterla di soffrire e la fragilità dell'amore che dà senso alla vita."
Michela Marzano è una filosofa e scrittrice molto affermata, protagonista della scena culturale parigina, dove è direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali SHS – Sorbona dell' Université Paris Descartes.
In questo libro autobiografico racconta la sua storia di anoressica, sfidando anche la diffidenza di chi la circonda e teme che così facendo darà la sua sofferenza "privata" in pasto al grande pubblico, con ripercussioni sulla sua vita sociale.
Marzano ripercorre la storia della sua vita, attraverso infanzia, adolescenza ed età adulta vissute ricercando amore e aiuto. 
Il rapporto con i genitori è segnato da un senso di abbandono da parte della madre e dal desiderio di ottemperare alle altissime aspettative paterne. Michela deve essere sempre la più brava, preparata e brillante: miete successi a scuola prima e in ambito accademico poi.
Con il sintomo dell'anoressia riesce a esercitare il controllo su quella fame che la divora ( viene infatti sfatato il mito dell'anoressica inappetente), una fame di cibo e di amore. Il cibo viene conteggiato caloria per caloria, e l'amore ricercato spasmodicamente negli uomini che incontra nella sua vita.
L'autrice vuole essere leggera, proprio come una farfalla; la ricerca di questa perfezione le appesantisce l'esistenza ogni giorno di più.

Dopo un percorso terapeutico durato anni, e un profondo lavoro su se stessa, riesce a smettere di condannarsi. Nel momento stesso in cui inizia a d accettarsi per ciò che è, nei suoi difetti ed imperfezioni, trova finalmente la leggerezza.


Un libro consigliato senz'altro a chi vuole approfondire il discorso sull'anoressia, ma anche a chi si interessa di filosofia e dei legami mente-corpo.


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IL LIBRO SUL COMODINO: "Ho smesso di piangere" di Veronica Pivetti

30/5/2013

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Autore: Veronica Pivetti

Titolo: Ho smesso di piangere. La mia odissea per uscire dalla depressione

Editore: Mondadori

Ci risiamo: l'ennesimo vip che racconta la sua "crociata" contro una qualche malattia, con paragrafi strappalacrime volti a suscitare la compassione del grande pubblico.
E invece no. 
Il libro di Veronica Pivetti è bel lontano da questo stereotipo.
Leggendolo, ci si potrebbe tranquillamente dimenticare che la protagonista appartiene al mondo dello spettacolo: è il racconto di una malattia, e non c'è denaro o popolarità che tenga. 

Tutto inizia con un ipertiroidismo curato in maniera poca corretta, che da il via a una serie di scompensi biologici che esitano in una depressione (c'è da dire che nel libro ci sono solo dei vaghi accenni alla vita familiare e relazionale della protagonista). 
La Pivetti nel suo libro ci ricorda che-come dice il proverbio- anche i ricchi piangono: il suo status di vip la porta davanti a degli specialisti più attenti a non sfigurare di fronte al personaggio famoso (uno di questi sentirà anche il bisogno di narrarle i suoi trascorsi teatrali) che alle reali necessità della paziente.
In questi 8 anni, Veronica continua a lavorare sul set senza confidarsi con nessuno: il mondo dello spettacolo ruota tutto intorno all'apparenza, e chi non soddisfa le aspettative viene escluso rapidamente dal giro: the show must go on.


Una testimonianza onesta, senza ipocrisie: così come vengono evidenziate le difficoltà con i medici, trovano posto anche gli aspetti più sgradevoli della malattia, dalla scarsa igiene alla trascuratezza del sè.
Un ruolo centrale è occupato da Giordana, la migliore amica di Veronica, e dal grande amore per gli animali. L'autoironia fa il resto, rendendo più lieve il tema trattato, senza mai banalizzare.
Lo stile scorrevole e senza pretese rendono questo libro adatto a tutti: a chi conosce l'argomento in prima persona, a chi vuole capirne di più, e anche a chi dovrebbe imparare a mettersi un po' di più nei panni dell'altro.

Il depresso è convinto che nessuno soffra quanto lui, e il guaio è che ha ragione. Su mille depressi ci sono mille sofferenze diverse e uniche al mondo, mille dolori indicibili e mille solitudini che nessuno potrà alleviare.
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IL LIBRO SUL COMODINO: "Uno psicologo nei lager" di Viktor Frankl

26/1/2013

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Autore: Vitkor Frankl

Titolo: Uno psicologo nei lager

Editore: Ares










In prossimità del Giorno della Memoria, è doveroso ricordare l'opera -autobiografica- di Viktor Frankl.
Neurologo e neuropsichiatra austriaco di origine ebrea, collega di Freud e fondatore della logopedia , Frankl scrisse questo testo di getto, subito dopo la liberazione dai campi di sterminio (dove aveva perso genitori, fratello e moglie). Si tratta di un cammino interiore, un percorso alla scoperta di quella forza di sopravvivenza che emerge quando le condizioni esterne sono disumane. L'autore non compie una rassegna delle sofferenze dei deportati, bensì analizza l'esperienza vissuta come occasione per elevarsi interiormente.
Un libro emozionante, intenso, che fa ricordare e riflettere. 

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IL LIBRO SUL COMODINO: "L'autismo. Spiegazione di un enigma" di Uta Frith

21/1/2013

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Autore: Uta Frith

Titolo: L'autismo. Spiegazione di un enigma

Editore: Laterza










Un testo completo ma non complesso: può essere facilmente letto da professionisti e non. Uta Frith espone i risultati delle più recenti scoperte scientifiche in un libro che contiene anche molte esemplificazioni per i genitori di bambini e ragazzi autistici, con diverse situazioni tratte dalla vita quotidiana. Da questo lavoro emergono la sua grande dedizione di ricercatrice e il grande rispetto per i bambini con cui ha lavorato, accolti nella loro unicità e mai trattati alla stregua di semplici casi clinici.

Dalla quarta di copertina:

Questa storia del viaggio della scienza verso la comprensione dell’autismo comprende idee romantiche e rivela reazioni emotive incredibilmente forti che io ho da tempo accettato come una componente del fascino che provo studiando l’autismo. Comprende anche alcuni fatti nudi e crudi provenienti dalla neuroscienza cognitiva. Credo che combinare i due opposti, la scienza rigorosa e le idee romantiche, l’obiettività e la passione, non sia impossibile, e l’enigma dell’autismo me ne ha dato la prova.

Una lettura consigliata a operatori, genitori di figli autistici e a tutti coloro che vogliono saperne qualcosa di più.

 [C.L.]



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